Separazione giudiziale
Avvocato Separazione | Studio Legale Marzorati
Separazione giudiziale: tutte le ciò che devi sapere e n quali casi si può chiedere la separazione giudiziale
È possibile chiedere la separazione giudiziale quando la convivenza è divenuta intollerabile ed è dannosa alla educazione dei figli. Contestualmente potrà essere chiesto anche il divorzio in un unico atto così che lo stesso Giudice si pronunci nella stessa causa.
Ciascun coniuge può anche chiedere che la separazione sia addebitata all’altro per violazione dei doveri che derivano dal matrimonio, cioè fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione.
Che cosa comporta la dichiarazione di addebito
Il coniuge a cui viene addebitata la separazione giudiziale perde il diritto al mantenimento (ma non quello agli alimenti), i diritti sull’eredità del coniuge e quelli sulla sua pensione di reversibilità nel caso in cui non sia beneficiario di un assegno alimentare.
Quale è la differenza tra assegno di mantenimento e assegno alimentare
Il mantenimento deve essere adeguato ai mezzi reddituali di ciascun coniuge, all’apporto alla conduzione della famigli a ed anche allo stile di vita precedente, gli alimenti sono collegati esclusivamente allo stato di bisogno e non possono eccedere lo stretto indispensabile.
È lecito abbandonare la casa familiare, senza aver fatto la separazione legale
No, perché fra gli obblighi del matrimonio c’è quello della coabitazione. Nella realtà, comunque, molte separazioni cominciano senza essere regolarizzate e la separazione legale avviene in seguito.
Come si svolge il procedimento di separazione giudiziale
Il coniuge che prende l’iniziativa deve rivolgersi a un avvocato, che presenta il ricorso di separazione. E’ preferibile rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto di famiglia (chiamato anche, nel linguaggio corrente, avvocato divorzista, avvocato matrimonialista o avvocato familiarista).
Il Tribunale, dopo la costituzione in giudizio dei coniugi, convoca le parti e tenta una conciliazione e pronuncia i provvedimenti provvisori, destinati a durare fino alla sentenza.
La causa, a questo punto, entra nella fase istruttoria con l’assunzione delle prove e finisce con la sentenza di separazione. Il procedimento può durare alcuni anni.
È possibile nella separazione giudiziale chiedere anche la divisione dei beni comuni
Sì, se si tratta di comunione convenzionale, cioè riguardante beni determinati fra coniugi in regime di separazione di beni. Per quanto riguarda i coniugi in comunione questa si scioglie dopo l’autorizzazione del Giudice con la quale il coniugi possono vivere separati ed è possibile instaurare un procedimento parallelo per la divisione.
Una volta iniziata la separazione giudiziale, è possibile trasformarla in consensuale
Sì, è sempre possibile, ed è quello che frequentemente avviene.
Con quali criteri si stabilisce l’affidamento dei figli all’uno o all’altro genitore
Tenendo esclusivamente conto dell’interesse morale e materiale dei figli, il Giudice valuta prioritariamente la possibilità di affidarli ad entrambi i genitori nel rispetto del principio di bigenitorialità, facendo si che ciascuno mantenga un rapporto equilibrato con ciascuno dei genitori.
In caso di disaccordo fra i genitori decide il Giudice, il quale può nominare un consulente esperto e tenere conto della volontà del minore che deve anche sempre essere ascoltato se capace di discernimento (ossia se non troppo piccolino).
I genitori devono depositare un piano genitoriale che illustra tutto quello che fa il figlio dettagliando gli impegni scolastici, extrascolastici, l’organizzazione del tempo libero, l’organizzazione delle vacanze e delle visite con ciascun genitore. In questo modo il Giudice avrà la possibilità di conoscere effettivamente l’impegno che ciascun genitore garantisce all’accudimento dei figli per poter decidere nel loro interesse.
Come vengono regolati i rapporti fra i figli e il genitore che non ha l’affidamento
Nell’atto di separazione, solo nel caso in cui il giudice ritenga che l’affidamento ad entrambi i genitori sia contrario all’interesse del minore, si definiscono gli incontri e le vacanze con l’altro genitore ma il genitore perde l’esercizio della responsabilità genitoriale, salvo diverso provvedimento del Giudice.
Quale è il ruolo del genitore a cui è stato affidato il figlio
Il genitore affidatario esercita da solo la responsabilità genitoriale salvo per quanto concerne le decisioni di maggiore interesse per i figli e se su accordo o su ordine del Giudice, sia disposto l’esercizio da parte di entrambi i genitori.
Che cosa deve fare chi esercita la responsabilità genitoriale sul figlio
Deve prendere le decisioni relative alla vita, all’educazione, alla salute e agli studi del figlio.
Nel caso residuale di esercizio esclusivo di un genitore, l’altro ha però il diritto e dovere di vigilare, ed eventualmente ricorrere al Giudice se ritiene che sia stato violato l’interesse del minore.
A chi, e con quale criterio, viene assegnata la casa familiare
La casa familiare viene assegnata di preferenza al genitore presso il quale vengono collocati prevalentemente i figli, anche se è di proprietà comune o dell’altro coniuge o di terzi.
Se la casa è in affitto, il contratto viene trasferito a nome del coniuge che vi rimane ad abitare.
Se non ci sono figli, la casa resta al coniuge che ne è proprietario o titolare del contratto di locazione, anche se è facoltà del giudice valutare l’eventuale assegnazione ad uno dei coniugi nell’ambito della regolamentazione dei rapporti patrimoniali; se la casa è dei due coniugi, essi stessi o il Giudice decidono a chi assegnarla, salvo dividerla se è possibile, oppure venderla su accordo delle parti.
In quali casi viene stabilito un assegno di mantenimento in favore di uno dei coniugi
Quando uno dei due coniugi non ha mezzi sufficienti per continuare ad attendere alle proprie esigenze come durante la convivenza matrimoniale.
Con quale criterio si stabilisce l’importo dell’assegno di mantenimento
In base alle circostanze e al reddito del coniuge tenuto a versarlo.ù
Che cosa prevede la legge per il mantenimento dei figli
Entrambi i genitori devono contribuire al mantenimento, educazione e istruzione dei figli.
In caso di necessità il giudice stabilisce la corresponsione di un assegno, al fine di realizzare il principio di proporzionalità, determinato in base ai rispettivi redditi, alle esigenze dei figli, al tenore di vita precedentemente goduto ed alla valenza economica dei compiti assunti da ciascun genitore.
Si può prevedere, oltre all’assegno mensile, un contributo alle spese di istruzione, mediche e straordinarie.
Il Giudice ha ampi poteri istruttori anche d’ufficio per ammette prove se non ritiene sufficienti quelle in atti.
Che cosa va tenuto presente quando si determina l’assegno di mantenimento
Bisogna prevedere l’adeguamento automatico dell’assegno al costo della vita secondo gli indici ISTAT, e tenere presente che l’assegno per il coniuge è gravato da imposta IRPEF, mentre quello per i figli non deve essere dichiarato nella denuncia dei redditi.
Sono previste garanzie per l’adempimento dei pagamenti
Sì, con la sentenza di separazione giudiziale o con la consensuale omologata si può iscrivere un’ipoteca giudiziale sui beni immobili del coniuge che deve provvedere al pagamento dell’assegno di mantenimento, in maniera che se egli non provvederà, il coniuge creditore potrà rivalersi sui suoi beni, anche se questi sono stati venduti.
Si può anche trascrivere sui registri immobiliari l’assegnazione della casa familiare se è di proprietà dell’altro coniuge. A seguito di ciò l’eventuale compratore dovrà rispettare la destinazione dell’immobile.
Quanto costa iscrivere un’ipoteca giudiziale o trascrivere l’assegnazione della casa
Il trasferimento di beni immobili fatto in adempimento di una sentenza è esente da imposta di registro e da ogni altr tributo (Corte Costituzionale 10 maggio 1999, n.154, la quale ha pronunciato l’illegittimità parziale dell’art.19 della legge 6 marzo 1987, n.74. Vedere al proposito la Circolare del Ministero delle Finanze n. 49/E del 16/3/2000).
L’assegno per i figli fino a quando deve essere versato
Anche dopo che il figlio è divenuto maggiorenne, fino a quando non ha raggiunto l’indipendenza economica, a condizione che stia studiando o ricerchi attivamente un lavoro.
In caso di mancato pagamento dell’assegno di mantenimento, che cosa si può fare
Si può procedere con azioni esecutive al recupero del credito, pignorando immobili, mobili, depositi bancari, stipendio o pensione.
Inoltre il Giudice può imporre il pagamento dell’assegno a carico del datore di lavoro del coniuge obbligato e disporre il sequestro dei suoi beni.
Se vi sono figli minori, il Giudice tutelare può ritirare il passaporto del genitore inadempiente.
Se il mancato pagamento dell’assegno compromette il sostentamento del coniuge o dei figli, ricorre il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Se un genitore trattiene i figli minori in contrasto con la decisione del Giudice, che cosa si può fare
Ci si può rivolgere al Giudice tutelare chiedendo l’attuazione del provvedimento di separazione. Il fatto può anche costituire reato punibile con la reclusione fino a 3 anni o con una multa.
È possibile cambiare le condizioni della separazione, una volta stabilite
Sì è possibile: per quanto riguarda l’affidamento dei figli minori, ciascuno dei coniugi può rivolgersi al Tribunale per chiedere la modifica delle condizioni nel loro interesse.
Per quanto riguarda le altre questioni, la richiesta è ammessa solo se sono sopravvenuti giustificati motivi.
Se dopo la separazione i coniugi si riconciliano, che cosa avviene
Se i coniugi ritornano a vivere insieme per un periodo significativo, oppure fanno una dichiarazione di riconciliazione che viene allegata agli atti della separazione, quest’ultima decade automaticamente.
Per quanto riguarda il regime di comunione dei beni cessato al memento della separazione, se i coniugi vogliono ripristinarlo devono fare un’apposita dichiarazione mediante atto notarile.
Chi è separato legalmente può risposarsi
No, deve prima divorziare (vedere l’articolo DIVORZIO).
In quale responsabilità incorre il coniuge che si appropria dei mobili e arredi contenuti nella casa assegnata all’altro coniuge nel giudizio di separazione
Il comportamento costituisce reato di appropriazione indebita perseguibile a querela di parte soltanto se i coniugi sono già separati legalmente con verbale di separazione consensuale omologato o sentenza passata in giudicato.
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