Unione civile e la tutela alle coppie omosessuali (gay o lesbiche): diritti previsti dalla Legge Cirinnà
Avvocato unioni civili e LGTB | Studio Legale Marzorati
Unione civile
L’ unione civile è un istituto che conferisce tutela alle coppie omosessuali, sia gay che lesbiche. I diritti, di natura personale e patrimoniale, sono stati introdotti dalla Legge Cirinnà nel Maggio 2016. Di seguito vogliamo riassumerne le caratteristiche principali.
Come si costituisce l’unione civile
L’unione civile si costituisce con una dichiarazione dinanzi all’Ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni.
Dopo la dichiarazione avviene una trascrizione negli appositi registri comunali.
Le parti possono anche dichiarare di voler assumere lo stesso cognome anche anteponendolo o posponendolo al proprio.
Cosa deve essere indicato nella dichiarazione
La dichiarazione deve riportare:
- dati anagrafici delle parti
- residenza
- indicazione del regime patrimoniale
- indicazione dell’identità e della residenza dei testimoni
In quali casi non è possibile costituire l’unione civile
Le cause impeditive dell’unione civile sono:
- il precedente matrimonio o unione civile di una delle parti (ossia se una delle due parti è sposata o già unita civilmente)
- la minore età (deve essere fornita apposita dichiarazione)
- l’interdizione o l’infermità mentale
- la parentela tra i partners
- la condanna per omicidio o tentato omicidio del coniuge del partner
Sussistenza della comunione dei beni nell’unione civile e regime patrimoniale
Quando l’unione viene celebrata il regime patrimoniale che viene applicato automaticamente è la comunione dei beni.
Per scegliere la separazione dei beni i partner devono concordare una dichiarazione specifica da trascrivere sugli appositi registri.
In alternativa la coppia può anche scegliere la comunione convenzionale.
È concessa alle parti la possibilità di costituire un fondo patrimoniale e un’impresa familiare.
Come vengono decisi la residenza comune e l’indirizzo della vita familiare?
La coppia concorda e fissa la residenza comune.
Lo stesso tipo di accordo è richiesto per individuare un indirizzo della vita familiare che deve essere condiviso e attuato da entrambe le parti.
Quali sono gli obblighi che nascono dall’unione civile?
In maniera del tutto simile all’unione matrimoniale, anche l’unione civile fa sorgere in capo alle parti una serie di obblighi che devono essere rispettati da entrambe.
Ossia:
- l’obbligo di assistenza morale e materiale
- l’obbligo di contribuire ai bisogni della famiglia in base alle proprie capacità economiche o lavorative (è considerato anche il lavoro casalingo)
- l’obbligo di vivere insieme
- l’obbligo di concordare l’indirizzo della vita familiare
Non è stato previsto l’obbligo di fedeltà, presente, invece, nel regime matrimoniale.
È possibile l’adozione per le coppie unite civilmente?
No, le coppie unite civilmente non potranno accedere alle procedure di adozione né di minori dichiarati in stato di adottabilità né di minori figli naturali di uno dei due partner (c.d. stepchild adoption).
La legge Cirinnà, però, lascia ai Tribunali la possibilità di pronunciarsi su casi di adozioni per coppie gay.
Quindi la coppia unita civilmente potrà depositare al Tribunale competente, con l’assistenza di un Avvocato, un ricorso per chiedere che i Giudici verifichino l’interesse primario del figlio o dei figli minori coinvolti e stabiliscano l’adottabilità degli stessi da parte del partner.
Unione civile e fecondazione assistita
Le coppie unite civilmente non possono accedere alle procedure di fecondazione assistita.
In Italia non è ammesso neppure il ricorso alle pratiche di utero in affitto.
Come si scioglie l’unione civile?
L’unione può essere sciolta congiuntamente o per volontà di una sola delle parti.
Se le parti sono d’accordo devono dichiarare l’intenzione di sciogliere l’unione dinanzi all’Ufficiale di stato civile.
Se solo uno dei partner vuole rompere l’unione può procedere in autonomia.
Dopo tre mesi è possibile completare la domanda di scioglimento:
- con un ricorso da depositare al Tribunale competente, con l’assistenza di un Avvocato. La procedura sarà congiunta, se le parti sono d’accordo, oppure giudiziale. In questo secondo caso dovrà essere iniziata una vera e propria causa che potrà avere una durata variabile a seconda della conflittualità tra le parti (anche uno/due anni)
- con la negoziazione assistita seguita da due Avvocati (vai al post Scioglimento dell’unione civile senza andare in Tribunale)
- con un accordo sottoscritto dinanzi all’Ufficiale di stato civile o al Sindaco con alcune limitazioni relative alle disposizioni patrimoniali ed alle decisioni relative agli eventuali figli
Diritto al mantenimento dopo lo scioglimento dell’unione civile
Quando l’unione civile si scioglie ed una delle parti dimostra di non avere la possibilità oggettiva di provvedere al proprio sostentamento può ottenere un contributo al mantenimento da parte dell’ex in funzione delle condizioni economiche di entrambi.
Diritto all’eredità della persona unita civilmente
La persona unita civilmente diventa erede legittimo del partner.
Per questo motivo se uno dei due muore, l’altra parte ha diritto ad una quota di eredità del defunto anche in assenza di testamento.
Se, invece, il defunto aveva redatto testamento, il partner unito civilmente può pretendere di ricevere – come minimo – quella che la legge definisce “quota di legittima”. Tale quota non può essere violata dal testamento.
In caso contrario il partner superstite può agire giudizialmente, con l’assistenza di un avvocato, per chiedere la reintegra della quota non rispettata.
Diritto alla pensione di reversibilità nel caso di unione civile
Se una delle due parti unite civilmente muore, l’altra ha diritto a ricevere la pensione di reversibilità oppure la pensione indiretta (nel caso in cui la persona deceduta non avesse ancora maturato il diritto a percepire la pensione).
Nel caso in cui l’unione civile fosse sciolta, il diritto a percepire la pensione spetta all’ex solo nel caso in cui fosse titolare di un contributo al mantenimento e fino al momento in cui non celebri un’altra unione civile o un matrimonio.
Diritto al trattamento di fine rapporto nel caso di unione civili
Quando il partner unito civilmente muore, l’altro ha diritto a ricevere il trattamento di fine rapporto da parte del lavoratore.
Diritti relativi alla casa familiare
Nel momento in cui muore una persona unita civilmente, l’altra parte ha diritto:
- a subentrare nel contratto di affitto della casa familiare (cioè farsi intestare il contratto di locazione)
- a continuare a vivere nella casa familiare (c.d. diritto di abitazione)
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