“Divorzio” della coppia lesbica: si al mantenimento | Scioglimento unione civile
Avvocato unioni civili e LGTB | Studio Legale Marzorati
Il “divorzio” è previsto anche per una coppia lesbica e con esso il contributo al mantenimento per la parte economicamente debole. Questo avviene in caso di scioglimento dell’unione civile e la domanda può essere avanzata con l’assistenza di un Avvocato divorzista.
Se le parti non sono d’accordo la domanda deve essere avanzata nel procedimento giudiziale durante il quale la richiedente deve dimostrare di non avere la possibilità di provvedere al proprio sostentamento valutando il precedente tenore di vita e il contributo fornito alla conduzione della vita familiare in una concezione “composita” dell’assegno di mantenimento.
Non esiste una regola matematica da applicare per calcolare l’assegno. La legge stabilisce che solo il Giudice può deciderne l’entità. Esistono, tuttavia, modelli di calcolo ed interpretazioni giurisprudenziali che forniscono direttive da applicare ma il Giudice non è obbligato ad uniformarsi.
Questa disamina avviene nella fase istruttoria del giudizio di scioglimento, dove la comparazione dello stato economico globale delle parti, che varia da unione a unione, è importante essendo l’unico modo per capire se ci sia davvero uno squilibrio tra le capacità delle parti.
La rappresentazione delle situazioni patrimoniali e di tutte le attività economicamente rilevanti della coppia permetteranno al Tribunale di individuare in maniera obiettiva l’ammontare dell’assegno che spetta al partner più debole.
Per questo motivo è importante chiedere assistenza legale ad uno Studio che possa non solo consigliare la parte dal punto di vista giuridico ma che possa contare su un team di Professionisti multidisciplinari, che operano su diversi livelli, anche all’estero nel caso in cui sia necessario, al fine di poter avviare indagini approfondite che chiariscano le condizioni economiche della famiglia.
La determinazione diventa più agevole se le parti sono d’accordo e decidono di stabilire una somma a titolo di mantenimento nelle condizioni consensuali di scioglimento dell’unione civile.
Una soluzione condivisa sarebbe da preferire anche perché l’attuale impostazione della Corte di Cassazione in tema di divorzio influenzerà anche i procedimenti relativi alle unioni civili con pronunce di assegni che potrebbero essere al “ribasso”.
In ogni caso un’indagine patrimoniale oculata ed accorta è sempre consigliabile in previsione di un procedimento giudiziale sia di divorzio che di scioglimento dell’unione civile.
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