La storia svizzera – parte 1
La preistoria
La lunga evoluzione fino al paleolitico (da 3,5 miliardi di anni fa fino al 10000 a.C.)
Dai primi segni di nascita della vita (forme acquatiche prima e rettili poi) era l’acqua a farla da padrone su gran parte del territorio Europeo. Le uniche testimonianze di quell’epoca consistono in alcuni fossili (ca. 200 milioni di anni fa) trovati nelle Alpi vallesane. La lunga spiaggia sabbiosa sulla quale vivevano i primi rettili a cui appartenevano i fossili, nel corso dei secoli si è innalzata, per il fenomeno relativo alle placche tettoniche, fino a raggiungere i 2400 metri circa dando origine alla catena alpina. (30 milioni di anni fa).
1 milione di anni fa fino a circa 10000 anni fa, il clima si è lentamente raffreddato. Questo tratto di storia è un alternarsi di periodi freddi e periodi temperati. A dipendenza del clima i ghiacciai formatisi ricoprirono grande parte dell’attuale territorio elvetico mentre altre volte si ritirano fino alle Alpi (alcuni esistono ancora). È proprio nel periodo delle glaciazioni che fa la sua comparsa nelle nostre regioni l’uomo. Si tratta di un predatore nomade che sopravvive con quanto la natura gli mette a disposizione. Si accampa lungo i fiumi o i laghi oppure, in montagna, vive nelle caverne risparmiate dal ghiaccio. Le armi che gli servono per cacciare vengono ricavate dalla pietra (Periodo paleolitico).
Il neolitico (5000 – 2000 a.C.)
Il periodo che succede al paleolitico è denominato neolitico (5000 – 2000 a.C.). Con il miglioramento progressivo del clima avviene il fenomeno del ritiro dei ghiacciai fino alla situazione attuale. La foresta si allarga e prende piede su gran parte del territorio. Gli uomini sono ostacolati nei contatti e gli animali, abituati a climi più freddi, emigrano verso nord. Questo caratterizza un periodo di cambiamenti tanto profondi nella vita e nella società umana da far pensare ad una vera e propria rivoluzione.
Con il cambiare del clima e di conseguenza del territorio, l’uomo si trasforma da predatore (nomade) in produttore (sedentario). L’agricoltura inizia ad essere pratica così anche come l’allevamento di bestiame. La caccia e la pesca sono attività sempre praticate ma in misura inferiore al periodo passato.
In questo periodo l’uomo impara a tessere e a prodursi abiti di tessuto e non di sola pelle; la pietra non è più scheggiata ma viene lavorata (levigatura). Questo è anche il periodo dei carri con le ruote di legno piene. L’uomo impara a sfruttare meglio un mezzo primitivo quale è il fuoco; grazie all’introduzione della ceramica e della terracotta, sfrutta questo mezzo per la cottura degli alimenti.
Iniziano in seguito a formarsi i primi villaggi (comunità organizzate). I primi insediamenti sorgono sulle rive dei fiumi o dei laghi, sull’altopiano, vista l’impossibilità di inoltrarsi nel territorio a causa della presenza delle foreste. Le abitazioni non erano del tutto costruite sull’acqua ma, l’instabilità del terreno esigeva che grandi pali venissero conficcati nel suolo per donare una certa qual resistenza alle abitazioni che spesso erano isolate dal suolo. Per la maggior parte si trattava di abitazioni di circa 10 metri per 4 con un focolare, necessario per la cottura dei cibi. In questo periodo storico sono stati eretti i primi monumenti (megaliti o dolmen) di cui però si ignorano ancora le funzioni (rituali o religiose). Alcune scoperte archeologiche hanno portato alla luce alcune tombe (ancora rare) che ci forniscono preziosi dati sui nostri avi neolitici.
Vi è quindi stata una riorganizzazione sociale completa ed è per questo che il neolitico è un periodo a carattere rivoluzionario. La società assume aspetti gerarchici e si specializza.
L’età dei metalli (dal 2000 a.C all’anno 0)
A questo periodo fa seguito L’età del rame e del bronzo (dal 2000 al 750 a.C.). Il ritrovamento in Svizzera di moltissimi oggetti costruiti col rame, spiega il lento e progressivo passaggio (senza improvvise rotture) da una civiltà all’altra.
Da questo momento in poi il metallo è il materiale che contribuisce in modo decisivo allo sviluppo della civiltà visto che grazie agli stampi in pietra, gli oggetti possono venire riprodotti in serie o riutilizzati (fusione). La scoperta e l’utilizzo del bronzo soppianta piano piano il rame che è un metallo più fragile. Il bronzo, alle nostre latitudini, è apparso circa verso il 1800 a.C.. La scoperta del bronzo modifica in modo veramente importante nel campo economico; esso è alla base delle origini delle vie commerciali dell’Europa (chiamate vie dello stagno – in effetti il bronzo è una lega di rame e stagno in proporzione 9/1). Anche le armi traggono vantaggi essendo più resistenti e arricchendo il campo bellico.
Oltre all’agricoltura e all’allevamento, che riveste buona parte delle attività delle genti, l’artigianato prende piede, infatti gli oggetti di terracotta, di metallo e i tessili sono entrati a far parte della vita organizzata di queste civiltà.
Anche le usanze funerarie subiscono mutamenti. Dapprima si seppelliscono i morti in una fossa sistemata con pietre e ricoperte da un tumulo. In un periodo subito successivo si usa cremare il morto per seppellirne le ceneri in un vaso.
Dal 750 a.C fino all’anno 0 è il periodo chiamato età del ferro.
All’inizio di questo periodo preistorico vi furono abbondanti precipitazioni che causarono la crescita di laghi e fiumi rendendo impossibile la vita nelle loro vicinanze. L’uomo abbandona i villaggi lacustri per trasferirsi in altura. Vi sono poche informazioni su questi villaggi, malgrado ve ne fossero molti. Uno dei più conosciuti si trova sull’altopiano, a Châtillon-sur-Glâne, nelle vicinanze di Friburgo. Questo villaggio era un noto ed importante nodo commerciale posto sulla strada dello stagno e del sale (collegamento isole britanniche – Grecia).
La novità di questo pezzettino di storia riguarda l’uso del ferro che da, appunto, il nome a questa era. Inizialmente era un metallo prezioso perché poco conosciuto e raro come l’oro. Quando l’uso del ferro viene generalizzato vengono costruite le prime armi e compare la spada. La comparsa del ferro e la sua conseguente lavorazione producono un disboscamento piuttosto vasto (alimentazione dei forni per la fusione) che permette all’uomo di disporre di nuove terre per l’allevamento e l’agricoltura.
Anche in questo periodo le usanze funebri sono quelle della tumulazione seguite però, poi, dall’incenerimento. Nelle necropoli si sono trovate tombe piatte poste l’una accanto all’altra.
In questo periodo avviene anche la migrazione di un popolo dell’Est, proveniente dalla Germania (secoli V e IV a.C.), i Celti. Questo popolo invade tutta l’Europa occidentale. Numerose tribù celtiche si insidiarono nel nostro attuale territorio, tra cui gli Elvezi che occupano l’Altopiano che figura essere la regione più fertile. Si tratta in prevalenza di allevatori e agricoltori che vivono in villaggi costituiti da abitazioni di legno, terra e paglia con pavimento di terra battuta. Essi costruirono pure fortificazioni in altura che fungono da rifugio nei momenti di pericolo (Mont-Vully, Berna, Basilea).
Con la comparsa dei Celti, compare anche il tornio per vasai che da la possibilità di fabbricare le ceramiche dalle forme più diverse. Anche la lavorazione del ferro migliora; l’introduzione di aratro, falce, sega e martello portano benefici agli artigiani, allevatori e contadini. Appaiono pure l’oreficeria e la moneta (sul modello della Grecia) che viene utilizzata negli scambi, soprattutto, con i popoli dell’area del mediterraneo. Questa è l’ultima tappa della preistoria.
Quella che viene definita Storia ha inizio dalla nascita di Cristo (anno 0) ad oggi ed è caratterizzata da una moltitudine di eventi.
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