Phishing: il consumatore riceve mail truffa per rintracciare la sua password o i suoi dati sensibili | Avvocato risarcimento
Oltre a possibili virus che possono entrare nei device a causa della navigazione, spesso può accadere che sia il consumatore a comunicare involontariamente la propria password o i propri dati tramite mail cadendo nei tranelli del phishing che è una vera e propria truffa.
Con la nuova generazione fondata sul mondo di internet esistono grandi pericoli per la sicurezza dei vari telefoni, tablet e pc utilizzati dagli utenti. Il rischio che si corre è significativo se si considera che ormai nei computer, nei telefoni mobili vengono salvati i propri dati, anche quelli bancari per poter effettuare operazioni di compravendita (Amazon, Esselunga, Coop, film, musica, ecc.) o per acquistare applicazioni e molto altro.
Il phishing è illegittimo
La pratica del phishing è una vera e propria truffa che si realizza inviando mail agli utenti fingendosi la banca o altre società che a causa di problemi connessi alle credenziali del cliente chiedono i dati sensibili o quelli per effettuare i pagamenti. Con un po’ di attenzione è ovviamente possibile evitare di incorrere in situazioni incresciose, infatti spesso le mail non sono mai personalizzate e i motivi per cui vengono richieste le credenziali non sono mai del tutto chiari. Un’altra considerazione utile da tenere a mente è che gli istituti di credito non operano mai tramite mail per richiedere dati sensibili al cliente. Nei casi in cui si ricevano mail sospette è sempre meglio cestinare e telefonare alla banca o al soggetto che avrebbe inviato la mail per chiedere conferma.
Cosa fare se il consumatore è stato vittima di phishing
Nel caso in cui il consumatore sia stato vittima di phishing è sempre possibile agire per richiedere il rimborso o il risarcimento del danno.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!