Mi ha tradito, mi separo!
La scoperta peggiore che rompe la coppia: il tradimento, che arriva come un uragano a spazzare via la serenità coniugale. Chi viene tradito soffre perché sente la mancanza di rispetto dell’altro, perché si vede messo in secondo piano e perché ogni promessa, sotto questa prospettiva, suona come una menzogna.
Teniamo presente, però, che il tradimento può non essere esclusivamente fisico, anche nel caso in cui non venga consumato oppure se il coniuge lasci intendere l’esistenza di relazioni extraconiugali, magari solo fittizie, viola la fedeltà. Pensiamo a chi si vanta con gli amici di avventure immaginarie o a chi pubblica su Facebook foto in atteggiamenti equivoci, magari con commenti allusivi.
L’infedeltà come causa di addebito della separazione
Accecati dal rancore e dal dolore, talvolta siamo portati a spingerci verso il desiderio di vendetta, cercando di avere la nostra rivincita davanti al Giudice. E’ bene sapere, però, che non sempre il tradimento può avere rilievi giuridici tali da portare all’addebito della separazione.
Se è vero che l’infedeltà rappresenta la violazione di un obbligo coniugale, il tradimento può essere addebitato al coniuge fedifrago solo se è effettivamente l’unica causa scatenante della crisi coniugale e della rottura cui deriva la volontà di separarsi. In altri termini, deve essere l’unica causa che provi l’intollerabilità della convivenza e la fine della comunione spirituale. Quando la crisi è provocata da un insieme di altri fattori (ad esempio l’incompatibilità caratteriale o semplicemente la fine dell’amore), difficilmente sarà possibile riconoscere la separazione con addebito anche davanti ad un tradimento.