Matrimonio ebraico: caratteristiche per produrre effetti civili in Italia
Per produrre effetti civili in Italia il matrimonio ebraico deve avere alcune caratteristiche che si uniscono a precise azioni formali e rituali solenni che ne determinano la validità per la religione ebraica.
I momenti fondamentali del matrimonio ebraico
I momenti essenziali della celebrazione sono principalmente due: il consenso degli sposi e la coabitazione simbolica. Il primo momento prevede che lo sposo dichiari esplicitamente il consenso al matrimonio, recitando la formula solenne “Tu sei consacrata a me, con questo anello, secondo la legge di Mosè e di Israele”. La sposa, invece, si limita a esprimere un consenso tacito ricevendo l’anello. In questo modo si forma il vincolo matrimoniale. La fase successiva della cerimonia è, volendo, quella più bizzarra, e consiste nel momento di coabitazione simbolica sotto a un baldacchino, durante il quale gli sposi ricevono le benedizioni del rabbino e dei loro genitori. Il matrimonio si ritiene perfezionato e gli sposi hanno diritto a coabitare come marito e moglie. Le differenze dalla cerimonia cattolica sono evidenti.
Gli impedimenti al matrimonio
Nel rito ebraico vi sono due tipi di impedimenti al matrimonio: quelli principali, o biblici, e quelli secondari, o talmudici. In caso di impedimenti biblici, come ad esempio la disparità di culto degli sposi, il matrimonio è da considerarsi nullo: fra i due non sorge alcun effetto personale e patrimoniale e gli eventuali figli sono considerati adulterini. Se, invece, interviene un impedimento talmudico, ad esempio lo status di divorziati dei futuri sposi, il matrimonio è da considerarsi valido ed efficace, ma i due coniugi hanno l’obbligo di divorziare. In questo caso nascono vincoli personali e patrimoniali e gli eventuali figli sono considerati legittimi.
Efficacia civile del matrimonio ebraico
L’ebraismo è una delle religioni che hanno raggiunto intese con lo Stato italiano per garantire il riconoscimento di effetti civili alle loro cerimonie nuziali. Ma perché ciò avvenga è necessario che il matrimonio ebraico sia celebrato da un ministro che sia cittadino italiano e la cui qualifica sia certificata dall’Unione delle Comunità ebraiche Italiane. Come durante i matrimoni cattolici, il ministro deve leggere, dopo la funzione, gli articoli del Codice Civile che regolano il matrimonio, e si deve successivamente procedere alla trascrizione nei registri dello stato civile. Se il ministro non è cittadino italiano o se la sua qualifica non è certificata dall’Unione delle comunità ebraiche, il matrimonio è considerato nullo.