Lui è un violento. Divorziare in caso di reati sessuali o familiari
Le statistiche che indagano sul fenomeno della violenza sulle donne dipingono una realtà estremamente drammatica. Da un studio Istat pubblicato il 5 giugno 2015 emerge che 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Sono dati pesanti, numeri che nascondono storie diverse, ma tutte accomunate dalla triste realtà di uomini violenti, che fin troppo spesso sono volti conosciuti: quelli di un padre o di un marito. A confermarlo è ancora una volta l’Istat, secondo cui il 62,7% degli stupri viene commesso da un partner attuale o precedente.
Chi scopre di aver sposato una persona pericolosa vive in costante stato d’angoscia, nel timore che quell’atteggiamento aggressivo e dispotico faccia improvvisamente capolino alla prima futile discussione. Si abitua a convivere con la paura fino ad accettare l’inaccettabile. Quando ci si ritrova a vivere in una simile situazione, non c’è altra soluzione se non agire tempestivamente. Chiedere il divorzio può essere una via di scampo da una relazione violenta.
Reati di violenza sessuale – come ad esempio la costrizione o il favoreggiamento della prostituzione e delle relazioni incestuose – o di violenza ai danni del coniuge e dei figli costituiscono cause per poter chiedere il divorzio immediato.
Nell’attesa della sentenza esistono strumenti di intervento quali l’allontanamento dell’uomo dalla casa coniugale, e dalla famiglia, o provvedimenti ancora più restrittivi che gli impediscano di avvicinarsi non solo all’abitazione, ma anche alla scuola dei figli o alla sede di lavoro. Questi mezzi sono essenziali per evitare il ripetersi della situazione di difficoltà familiare nell’attesa delle formalità giuridiche. Consideriamo, tra l’altro, che in circostanze come queste i giudici sono soliti velocizzare, per quanto possibile, le tempistiche necessarie per la pronuncia del divorzio.
Un aiuto esterno per reagire alla violenza
La moglie che scopre di avere accanto un marito violento non deve esitare ad agire, per il suo bene e quello dei figli. Chiedere aiuto è importante per capire come affrontare una questione tanto delicata. Ed è fondamentale rivolgersi alle autorità per denunciare gli episodi di violenza nonché informarsi per poter avviare le procedure di divorzio e prendere le opportune precauzioni.
Per essere supportate in questo percorso le vittime possono anche contare sull’appoggio di strutture adeguate dove trovare psicologi, assistenti sociali ed consulenti legali in modo tale da essere seguite passo passo in queste complicate vicende giudiziarie e personali. La Comunità Europea sta lavorando per fare in modo che in tutti i paesi dell’unione tali appoggi siano previsti dalla legge e siano forniti sempre gratuitamente o, comunque, con notevoli agevolazioni economiche.