Legge Marocchina: divorzio su compenso (mahr) valido Marocco ma non in Italia
In Italia esiste un limite per l’applicazione della legge marocchina in tema di divorzio. In particolar modo il mahr, ossia il divorzio su compenso, è valido in Marocco ma non sarebbe applicabile nel nostro paese.
Poter applicare nei nostri Tribunali svariate leggi, tutte diverse, porta ad inevitabili momenti di raccordo e confronto tra i principi dei diversi paesi che si scontrano con i nostri.
Pensiamo ad una coppia marocchina che, dopo un iniziale periodo di convivenza in Marocco, si trasferisce in Italia con i tre figli. Quando l’amore tra loro si spegne, i due decidono di lasciarsi e chiedono che venga applicata nel procedimento processuale la legge in vigore in Marocco.
Lì la normativa prevede che la moglie alla fine del matrimonio possa avere dal marito una somma di denaro come pattuito al momento delle nozze.
Al momento di divorziare la moglie pretende quanto concordato ma il marito non vuole versare nulla. Vediamo cosa potrebbe succedere, in questo caso, all’atto del raccordo tra le leggi italiana e marocchina.
Il marh non trova applicazione nell’ordinamento italiano
Quello che abbiamo descritto è un tipico caso di mahr, che per il diritto marocchino è una somma di denaro simile alla nostra vecchia dote.
Si tratta di un compenso che viene pattuito prima del matrimonio e che deve essere versato alla moglie all’atto della separazione o del divorzio.
Tuttavia, questo passaggio di denaro non può essere ammesso in Italia in quanto contrario all’ordine pubblico, cioè in contrasto con i principi fondamentali del nostro ordinamento quale il principio di uguaglianza tra coniugi.
Questo filtro permette di non applicare nel nostro paese provvedimenti incompatibili con i nostri diritti fondamentali.
La coppia marocchina, ben potrà divorziare secondo la legge marocchina in Italia ma non vedrà l’applicazione del mahr e, quindi, per quanto riguarda i rapporti patrimoniali il Giudice applicherà la legge italiana.