Edda Ciano
Edda Ciano, figlia di Benito Mussolini, con l’aiuto di qualche amico fidato riparò con i figli in Svizzera, espatriando clandestinamente, la sera del 9 gennaio 1944, utilizzando nomi e passaporti falsi: prima quello di una dama di compagnia di origini spagnole (Santos Emilia nata a Bologna) e poi quello di una nobile della corte reale (duchessa d’Aosta ).
Per motivi umanitari, pur se scopertta, le venne concesso asilo dalle Autorità elvetiche.
In Svizzera lasciò i figli per rientrare in Italia, ritornandovi dopo l’11 gennaio del 1944 allorquando il marito Galeazzo Ciano fu fucilato a Verona per ordine del duce-suocero.
Successivamente – fucilato Mussolini dai partigiani italiani – gli Svizzeri, dopo quattro mesi,su richiesta di parte italiana, le revocarono il permesso d’asilo ma ebbero la pietà di consegnarla agli Alleati per evitare che si facesse giustizia sommaria.
Condannata dagli Italiani a due anni di confino con grotteschi capi d’accusa, fu mandata a Lipari, dopo un anno beneficiò di un’amnistia e si ricongiunse ai figli.
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