Il ristorante nel condominio: i rumori che superano la normale tollerabilità
Avvocato per risarcimento danni | Studio Legale Marzorati
Rumori intollerabili provocati dal ristorante al condominio
I rapporti tra condomini non sempre sono facili e, non di rado, finiscono davanti al giudice, soprattutto quando ci si ritrova a dover combattere con i rumori o i disturbi provocati dal vicino. Se a volte ci si ritrova a scontri di puro principio, in altri casi invece entrano in gioco obiettivi ed esigenze diverse: è il caso di chi ha un’attività commerciale come ad esempio un ristorante, un pub o un bar all’interno del condominio, generalmente al primo piano. Il ristoratore in questo caso potrebbe essere chiamato dal giudice a causa dei rumori provocati dai clienti, o dai propri dipendenti o dalla musica del proprio locale. In questi casi è chiaro che l’interesse del titolare dell’attività sia quella di non dovere limitare, in primo luogo, i clienti e allo stesso modo i propri dipendenti. Il ristoratore infatti non può di certo sorvegliare i clienti o imporre determinate regole di educazione che vadano oltre gli usi comuni. I casi sono molteplici, un ristoratore metterebbe in pericolo la propria attività se dovesse passare per i tavoli e chiedere di abbassare il tono della voce nelle conversazioni, oppure impedire che i clienti, all’esterno del locale, si intrattengano a chiacchierare.
Interessi a confronto: il condominio e l’attività commerciale
È evidente che in questo ambito ci siano interessi differenti, da una parte la tranquillità e il decoro del condominio e dall’altro un’attività commerciale con l’intento di incrementare il proprio guadagno. Il ristoratore deve comunque essere consapevole che, anche nell’ipotesi di rispetto di tutto quanto previsto dal regolamento condominiale, potrebbe subire contestazioni dal condominio o da un singolo condomino per l’impossibilità di sopportare i rumori generati dalla sua attività.
Come può difendersi il ristoratore contro il condominio
In questo caso, avvalendosi di un avvocato esperto, sarà possibile in primo luogo verificare l’esatto rispetto di quanto previsto dal regolamento condominiale ed in secondo luogo se le contestazioni del condominio abbiano un minimo di ragione.
Infatti sarà onere del condominio o del condomino infastidito, fare tutte le verifiche necessarie per dimostrare che i rumori provenienti dal ristorante superano i limiti di tollerabilità. L’avvocato del ristoratore, dovrà pertanto verificare le misurazioni effettuate dal condominio, la loro correttezza e, nel caso, predisporre misurazioni attraverso propri consulenti in modo da riscontrare le eventuali differenze. Normalmente il limite di tollerabilità è fissato a 3 decibel oltre il rumore di fondo dell’ambiente.
Il calcolo del rumore cosa deve accertare
Il calcolo deve essere effettuato in relazione all’ambiente in cui ci si trova, è fondamentale porre alcune distinzioni in base al luogo in cui si trova l’attività e al rumore generato. Per intendersi, è naturale che per un condominio in zona di campagna, attorniato dal verde, la soglia effettiva di tollerabilità dei rumori sarà più bassa rispetto a quella per un condominio che si trovi su una strada trafficata o nel centro di una grande città. Ovviamente quando in gioco ci sono interessi differenti, è chiaro che le valutazioni da vagliare siano complesse anche perché alcune limitazioni potrebbero causare la fine dell’attività imprenditoriale, si pensi al pub che non può più fare spettacoli musicali dal vivo o che non può mettere musica per i propri clienti.
Cosa deve valutare il giudice nei rapporti tra ristorante e condominio
È importante, per non dire fondamentale, che al giudice vengano posti in gioco entrambi gli interessi e che la valutazione non tenga in conto il solo fatto che ci sono dei rumori e che infastidiscono gli altri condomini. Ovviamente ciò non toglie che il giudice possa richiedere interventi diretti a mantenere tale immissioni di rumore entro la soglia di tollerabilità (ad esempio pannelli antirumore da inserire sul soffitto) prevista per il luogo in cui si trova il condominio e prevedere, nel caso, un indennizzo al condomino che è costretto a tollerare i rumori.
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