Divorzio breve con Negoziazione Assistita: cos’è e quali sono i tempi previsti
Avvocato Divorzista | Studio Legale Marzorati
Divorzio con Negoziazione Assistita dell’avvocato
Divorzio e Negoziazione Assistita dell’avvocato – La Guida
Divorzio breve con Negoziazione dall’avvocato – Indice
- Divorzio senza andare in Tribunale
- Perché divorzio “breve”?
- Negoziazione assistita da avvocati
- Quando è possibile?
- Procedura
- Tempi
- Nulla Osta
- Alternative alla Negoziazione assistita
- Documenti
- Modifica della condizioni di divorzio con Negoziazione assistita
Divorzio con Negoziazione Assistita dell’avvocato: come ottenere il Divorzio breve senza andare in Tribunale
Marito e moglie possono ottenere il divorzio con un Accordo di Negoziazione Assistita fatta dall’avvocato, e senza andare in Tribunale. Sarà sufficiente rivolgersi agli avvocati che scriveranno l’accordo di divorzio. È un divorzio consensuale poiché i coniugi devono aver trovato un accordo su tutte le condizioni (economiche e sui figli). Il divorzio si ottiene in tempi molto veloci.
Perché “divorzio breve”?
Divorzio breve perché attualmente per ottenere il divorzio, devono passare dalla separazione (consensuale o giudiziale):
- 6 mesi (se ci si era separati “consensualmente”);
- 1 anno (se ci si era separati “giudizialmente” attraverso una causa).
Viene quindi chiamato “divorzio breve” poiché i tempi si sono abbreviati rispetto al passato dove, prima del 2015, per divorziarsi era necessario attendere 3 anni dalla separazione.
Negoziazione Assistita per ottenere il divorzio breve senza andare in Tribunale
Se moglie e marito, già separati, vogliono chiedere il divorzio consensuale, invece che fare un ricorso in Tribunale, possono – in alternativa – fare un accordo direttamente presso uno Studio Legale (divorzio attraverso la Negoziazione Assistita degli avvocati).
In particolare, i coniugi possono decidere insieme ai loro avvocati le condizioni (mantenimento e l’affidamento dei figli, l’assegno divorzile per il coniuge, l’assegnazione della casa familiare ecc.). Gli avvocati scriveranno un accordo di Negoziazione Assistita.
Così facendo il divorzio è ottenuto senza partecipare a nessuna udienza in Tribunale. Gli avvocati, infatti, dopo aver fatto firmare l’accordo ai coniugi lo presentano alla Procura della Repubblica competente (solitamente attiva presso il Tribunale di ultima residenza comune), che entro pochi giorni concede l’autorizzazione o il nulla osta che sancisce la fine del matrimonio.
Quando si può ricorrere alla negoziazione assistita per il divorzio
Possono scegliere la negoziazione assistita tutte le coppie di marito e moglie – già separati – che vogliono divorziare congiuntamente.
Alla procedura possono avere accesso anche le coppie che hanno figli minori (o maggiorenni non autosufficienti o portatori di handicap) e quelle che devono definire questioni patrimoniali, compreso l’assegno divorzile per il coniuge o per la prole.
Le parti interessate devono avere un avvocato ciascuno: saranno gli stessi Professionisti a gestire le modalità di accordo e, nel caso, redigerlo al fine di depositarlo presso la Procura della Repubblica.
Nel caso in cui la coppia non abbia figli e non debba stabilire accordi relativi a trasferimenti patrimoniali (come per esempio il passaggio di proprietà di una casa, di un conto corrente cointestato ecc.) – in alternativa – può chiedere il divorzio anche tramite l’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei coniugi. È un divorzio in Comune dal Sindaco senza avvocato, perché l’assistenza dell’avvocato è facoltativa. Come detto, il divorzio in Comune non è possibile in presenza di figli minori, o maggiorenni non economicamente autosufficienti o se si vogliono fare trasferimenti patrimoniali: in questi casi si dovrà fare il divorzio consensuale in Tribunale o in uno Studio Legale con la Negoziazione Assistita degli avvocati.
Per il divorzio dal Sindaco, i coniugi devono prendere appuntamento presso il Comune e vengono convocati per firmare le condizioni di divorzio indicate all’Ufficiale di Stato Civile. Ovviamente questa procedura è consigliabile solo nel caso in cui le parti non abbiano aspetti economici da regolare. In caso contrario, anche in caso di divorzio congiunto, è sempre opportuno chiedere l’assistenza legale di un avvocato.
Sebbene questa procedura sia molto snella, potrebbe richiedere qualche mese perché alcuni Comuni d’Italia prevedono liste d’attesa abbastanza lunghe per la fissazione degli appuntamenti.
Qual è la procedura di divorzio con negoziazione assistita
Quando uno dei due coniugi si presenta singolarmente dall’avvocato e decide di procedere con la negoziazione assistita, il legale deve avvertire l’altra parte con uno specifico invito ad accedere con l’assistenza di un avvocato diverso.
Anche se nel divorzio non è obbligatorio è opportuno che una volta confermata la volontà di entrambi i coniugi di avvalersi della negoziazione, gli avvocati fissino un primo incontro per tentare la conciliazione, dandone specifico atto.
Se la conciliazione fallisce si può procedere alla redazione dell’accordo a seconda delle condizioni raggiunte in relazione agli aspetti personali ed economici oltre che agli eventuali figli (assegno di mantenimento per i figli, assegnazione della casa familiare, assegno divorzile per il coniuge, altri trasferimenti patrimoniali ecc.).
Uno degli avvocati, quindi, si occuperà dell’aspetto burocratico senza che il Cliente debba comparire dinanzi al Giudice o recarsi presso gli Uffici giudiziari o svolgere alcuna attività ad eccezion fatta del reperimento della documentazione (copia dell’atto integrale di matrimonio, certificati anagrafici, dichiarazioni dei redditi).
L’accordo raggiunto, infatti, dovrà essere inoltrato alla Procura della Repubblica competente per territorio (solitamente individuato in base all’ultima residenza comune dei coniugi) per ottenere l’autorizzazione o nulla osta. Questo passaggio deve essere svolto tassativamente entro 10 giorni dalla conclusione in caso di coppia con figli.
Una volta ottenuto l’assenso da parte del Pubblico Ministero la negoziazione dovrà essere certificata ed inoltrata all’Ufficiale di stato civile del comune in cui il matrimonio è stato celebrato o trascritto entro 10 giorni dall’autorizzazione pena l’applicazione di una sanzione in denaro.
Il Comune, quindi, provvederà ad annotare l’accordo autorizzato sull’atto di matrimonio che si intenderà sciolto.
Quali sono i tempi per il divorzio con negoziazione assistita
Il divorzio in questo caso si ottiene in tempi brevissimi.
Dopo aver individuato tutte le condizioni, anche economiche, che regoleranno i rapporti tra i coniugi e con i figli, l’iter si completa in circa un mese.
La data in cui i coniugi hanno raggiunto l’accordo è quella dalla quale decorrono gli effetti giuridici del divorzio ed il matrimonio si intende ufficialmente finito.
Cosa succede se il Pubblico Ministero non concede il nulla osta o l’autorizzazione
Il nulla osta è quello che viene concesso dalla Procura della Repubblica in caso di approvazione dell’accordo di divorzio tra moglie e marito che non hanno figli.
L’autorizzazione, invece, viene concessa dalla Procura della Repubblica quando approva l’accordi di divorzio di una coppia che ha figli minori o maggiorenni non autosufficienti o, ancora, disabili.
Se il Pubblico Ministero non concede il nulla osta o l’autorizzazione perché trova delle irregolarità nell’accordo o ritiene che alcune condizioni non rispettino i diritti dei coniugi, o della prole, ne da comunicazione agli avvocati della coppia la quale può rinegoziare i patti raggiunti. Nel caso in cui le parti non trovassero più un accordo dovranno iniziare una procedura giudiziale.
Se le condizioni illegittime riguardano i figli il Pubblico Ministero deve trasmettere l’accordo al Presidente del Tribunale entro 5 giorni. Il Presidente, esaminati i patti, può omologarli se non concorda con le valutazioni del Magistrato oppure può convocare le parti in udienza.
Durante l’udienza, se il Presidente lo ritiene necessario, può emettere un’ordinanza contenente i provvedimenti provvisori ed urgenti che sostituiscono gli aspetti dell’accordo da rivedere.
Quali sono le alternative per chiedere il divorzio in caso di coppia senza figli
Se marito e moglie non hanno figli possono divorziare:
- depositando un ricorso in Tribunale;
- firmando un accordo in uno Studio Legale con la negoziazione Assistita degli avvocati (e senza udienza in Tribunale);
- depositando una dichiarazione in Comune dal Sindaco (Ufficiale di Stato civile).
In caso volessero recarsi in Comune, è competente il Comune di residenza di almeno uno dei due, o nel quale è stato trascritto il matrimonio. Le coniugi devono prendere un appuntamento a rendere la dichiarazione di voler divorziare.
Nell’accordo non possono essere contenute disposizioni patrimoniali (come trasferimenti di immobili o proprietà o assegno di mantenimento una tantum) ma solo l’obbligazione di versare l’assegno di mantenimento periodico.
Questa soluzione, seppure agevole e meno onerosa, deve essere ben valutata soprattutto per le questioni economiche perché le parti, senza l’assistenza di un avvocato, potrebbero non essere in grado di valutare compiutamente la loro situazione patrimoniale e giungere ad un accordo non conveniente o tutelante per una delle due parti, o per i figli.
L’assistenza di un avvocato, in questi casi, è facoltativa.
Quali documenti occorrono per il divorzio con la negoziazione assistita
Documenti per divorzio con negoziazione assistita:
- copia integrale dell’atto di matrimonio da chiedere al Comune di celebrazione del matrimonio o al comune di residenza all’epoca del matrimonio;
- certificato di stato di famiglia e di residenza che possono essere anche contestuali in unico certificato. Alcuni Tribunali accettano anche l’autocertificazione;
- copia del documento di identità e del codice fiscale dei coniugi;
- dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi;
- carta d’identità e codice fiscale di entrambi i coniugi.
Tutti i certificati possono essere depositati in carta libera come prevede l’art. 19 della legge n.74/1987 per uso separazione o divorzio e sono esenti da imposta da bollo eccetto eventuali diritti di segreteria pari a pochi centesimi di Euro. Molti comuni li rilasciano anche on-line e hanno la stessa valenza legale di quelli cartacei. I certificati sono validi sei mesi.
Modifica condizioni di divorzio con negoziazione assistita
Se, dal momento in cui è stato ottenuto il divorzio (a seguito di procedimento giudiziale, a seguito di procedimento consensuale o al termine di una negoziazione assistita), sono subentrati giustificati motivi che abbiano potuto modificare gli aspetti personali o economici già decisi, le parti possono chiedere una modifica.
La procedura è la stessa che si applica per chiedere il divorzio e si completa nell’arco di qualche settimana con l’assistenza di un avvocato per parte e la redazione di un accordo di negoziazione.
Al termine della scrittura dell’accordo uno dei due avvocati – entro 10 giorni – lo deposita presso la Procura della Repubblica competente affinché conceda il nulla osta oppure l’autorizzazione.
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