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ANCHE PER I CREDITI DI LAVORO MATURATI DOPO IL 31 DICEMBRE 1994 SONO DOVUTI, IN CASO DI RITARDATO PAGAMENTO, SIA LA RIVALUTAZIONE MONETARIA CHE GLI INTERESSI LEGALI
Il divieto di cumulo, stabilito con la legge 23 dicembre 1994 n. 724 è contrario alla Costituzione (Corte Costituzionale n. 459 del 2 novembre 2000, Pres. Mirabelli, Red. Marini). C.T., ex dipendente della Fiat Auto S.p.A., avendo percepito con ritardo il trattamento di fine rapporto, ha chiesto al Pretore di Torino di condannare l’azienda al […]
COLPO DI MANO FISCALE SUL PROCESSO DEL LAVORO
Tornano tasse e balzelli, in barba alla Costituzione. Mentre da ogni parte si preannunciavano sgravi fiscali a favore dei lavoratori, la nuova legge in materia di patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti (29 marzo 2001 n. 134), recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, ha reintrodotto ingenti oneri per spese giudiziarie, tasse di registro, […]
NOMINA DEL CONCILIATORE DA PARTE DEL GIUDICE, POSSIBILITÀ DI ARBITRATO, AZIONE SOMMARIA PER L’IMPUGNAZIONE DI LICENZIAMENTI, DELEGA LEGISLATIVA PER LA RIFORMA DEL CONTENZIOSO AMMINISTRATIVO IN MATERIA PREVIDENZIALE, INTEGRAZIONE DEI CONSIGLI GIUDIZIARI
Sono alcune delle proposte avanzate dalla commissione per la revisione delle norme del processo del lavoro – Il testo integrale della relazione conclusiva presentata il 7 maggio 2001. La commissione istituita dai ministri del Lavoro e della Giustizia per lo studio e la revisione della normativa processuale del lavoro ha concluso i suoi lavori con […]
IL RILIEVO DI ASSURDITÀ È UN CRITERIO INTERPRETATIVO DA UTILIZZARE CON CAUTELA
Sia per le norme di legge che per i contratti (Cassazione Sezione Lavoro n. 6415 dell’8 maggio 2001, Pres. Santojanni, Rel. Spanò). Nell’attività interpretativa, il criterio che conduce ad escludere una determinata soluzione perché assurda (argumentum ad absurdum), mutuato da discipline scientifiche e applicabile nei casi in cui ci si trova di fronte ad un’alternativa […]
IL MANCATO ESERCIZIO, DA PARTE DEL GIUDICE DEL LAVORO, DEL POTERE-DOVERE DI SVOLGERE D’UFFICIO UN’ATTIVITÀ ISTRUTTORIA AL FINE DI ACCERTARE LA VERITÀ MATERIALE, NON È DIRETTAMENTE CENSURABILE IN CASSAZIONE
Ma può tradursi in un vizio di illogicità della decisione (Cassazione Sezione Lavoro n. 6531 del 10 maggio 2001, Pres. Trezza, Rel. De Matteis). Anche nel processo del lavoro vige il principio dispositivo, in base al quale il giudice deve fondare la sua decisione sulle prove offerte dalle parti. Tuttavia il legislatore ha stabilito, con […]
IL RITARDO DI UN PRESIDENTE DI SEZIONE NEL DEPOSITO DELLE SUE SENTENZE PUÒ ESSERE GIUSTIFICATO DALLO SVOLGIMENTO DI ALTRE FUNZIONI CONNESSE ALL’INCARICO DIRETTIVO
Come il controllo della motivazione delle decisioni emesse dagli altri giudici del Collegio (Cassazione Sezioni Unite Civili n. 195 del 12 maggio 2001, Pres. Vela, Rel. Prestipino). Il magistrato Giampaolo F., presidente di sezione presso il Tribunale di Modena, è stato sottoposto a procedimento disciplinare con l’addebito di avere, negli anni dal 1993 al 1997, […]
UTILIZZABILI COME PROVA LE INTERCETTAZIONI DI CONVERSAZIONI TRA UN AVVOCATO E I SUOI CLIENTI IN MERITO ALL’ACQUISTO DI UN APPARTAMENTO DA DESTINARE A SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE
Non sono coperte dal segreto professionale (Cassazione Sezione Sesta Penale n. 21206 del 24 maggio 2001, Pres. Trojano, Rel. Ambrosini). L’avvocato Roberto G. è stato sottoposto ad indagini da parte del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena per avere curato l’acquisto di un appartamento per conto di due clienti che intendevano utilizzarlo a […]
RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE DELL’AVVOCATO PER L’INTERVISTA DI NATURA PUBBLICITARIA E PER AFFERMAZIONI DENIGRATORIE SUL CONTO DI UN COLLEGA
Inosservanza del dovere di decoro e riservatezza – Violazione degli obblighi di correttezza professionale (Cassazione Sezioni Unite Civili n. 218 del 26 maggio 2001, Pres. Vessia, Rel. Vella). L’avvocato Annamaria B. è stata sottoposta a procedimento disciplinare con l’addebito, tra l’altro, di “essere venuta meno ai doveri di decoro e di riservatezza professionale per avere […]
IL DOVERE DI FEDELTÀ VERSO IL CLIENTE NON GIUSTIFICA COMPORTAMENTI SCORRETTI DELL’AVVOCATO NEI CONFRONTI DELLA CONTROPARTE
Il professionista ne risponde sul piano disciplinare (Cassazione Sezioni Unite Civili n. 222 del 25 maggio 2001, Pres. Grossi, Rel. Paolini). L’avvocato Fabio D. ha promosso, per conto di un suo cliente, una causa civile di risarcimento danni contro una compagnia di assicurazioni. La convenuta è rimasta contumace, ma, in corso di causa, ha eseguito […]
IL SOSTITUTO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA NON È TENUTO, IN LINEA DI PRINCIPIO, A CONSULTARE IL TITOLARE DELL’UFFICIO PRIMA DI ADOTTARE PROVVEDIMENTI DI PARTICOLARE IMPORTANZA
A meno che la consultazione preventiva sia prevista da provvedimenti organizzativi (Cassazione, Sezioni Unite n. 227 del 28 maggio 2001, Pres. Vessia, Rel. Vittoria). Il Procuratore della Repubblica, titolare dell’ufficio, ha facoltà di stabilire, mediante provvedimenti organizzativi, che i suoi sostituti lo consultino prima di emettere provvedimenti di particolare importanza. Ove egli abbia esercitato questo […]