Affidamento e collocazione di più fratelli: valore alla volontà del minore con l’ascolto in giudizio
Durante il giudizio di affidamento o collazione dei figli, siano i genitori sposati o conviventi, ha sempre più valore la loro volontà. In particolare nel caso in cui siano coinvolti più fratelli è possibile procedere con l’ascolto di ciascun minore in giudizio, compatibilmente con l’età e la capacità di discernimento.
Noi siamo abituati a pensare ai figli come persone che hanno voce in capitolo, invece, sempre più spesso le cose in questo senso stanno cambiando e la volontà dei minori sta assumendo maggiore rilevanza.
L’importanza di dare valore alla volontà dei minori nel giudizio di affidamento
Per capire meglio potremmo fare un esempio di una famiglia dove i genitori si stanno separando e ci sono tre figli, di cui uno ormai adolescente: pensiamo ad un quindicenne o sedicenne, e gli altri due di pochi anni più piccoli.
A differenza di questi ultimi, particolarmente attaccati alla madre, il più grande ha sempre avuto un legame speciale con il padre, con cui condivide la passione per lo sport. Fin da quando era solo un bambino, il ragazzo ha partecipato col padre a gare e concorsi anche su scala nazionale. I due hanno quindi trascorso molto tempo insieme fin dall’infanzia del figlio, dedicandosi alla loro passione e sviluppando un particolare feeling. Per queste ragioni il ragazzo vorrebbe poter continuare a vivere, anche dopo la separazione, col papà.
Per esigenze lavorative, il padre si allontana spesso da casa, fattore che senz’altro potrebbe ostacolare la decisione del Giudice di far abitare con lui tutti e tre i figli, peraltro i due più piccoli vorrebbero assolutamente stare con la mamma.
I genitori vorrebbero quindi venire incontro ai desideri dei figli ma in questi casi sorge anche il dubbio se sia possibile separare i fratelli perché la collocazione dei figli tende a non essere suddivisa tra i due genitori essendo preferibile evitare di dividere fratelli e sorelle per non causare un allontanamento traumatico. Quando siamo davanti ad una decisione condivisa, e anzi richiesta dagli stessi figli, non è però escluso che questa soluzione venga accolta dal Tribunale.
L’ascolto del minore
La volontà del minore, soprattutto se capace di comprendere ed esprimere le proprie necessità e i propri desideri, è rilevante in un procedimento nel quale si deve decidere del suo futuro, per questo motivo è previsto il diritto del minore ad essere ascoltato, e quindi che il Giudice ascolti sempre il minore maggiore di 12 anni per prendere provvedimenti che lo riguardano in maniera diretta, ma anche i bambini di età inferiore, se già in grado di esprimersi e più in generale se capaci di discernimento.
L’ascolto è fatto dal Giudice, e può anche avvenire in presenza di esperti. Tuttavia, quando la volontà del minore si rivelasse in contrasto con i suoi interessi, o quelli dei fratelli, il Giudice potrebbe dover prendere provvedimenti diversi da quanto emerso dalla fase di ascolto.
L’ipotesi di collocare i figli più piccoli presso un genitore e il ragazzo adolescente presso l’altro, come prospettato in precedenza, potrebbe risultare un’opzione praticabile nel caso il Giudice ascoltasse il ragazzo, magari anche i fratelli, e capisse che la sua reale volontà non è dannosa, né per sé né per i fratelli.
Bisogna però fare particolare attenzione anche ai fratelli più piccoli che, forse, in questo caso finiscono per essere i soggetti più fragili: in una fase delicata come è la separazione, vedere già il papà allontanarsi dalla loro vita quotidiana rende ancor più difficile pensare anche di doversi distaccare dal fratello maggiore.
Certamente il tutto sarebbe più facile se i genitori continuassero ad abitare nella stessa città, ma comunque, a certe condizioni, si assiste a trasferimenti in un’altra città, anche lontana o all’estero.
Il Tribunale quindi, valutate tutte le circostanze del caso, e sentiti i genitori, dovrebbe convocare i minori e ascoltare i loro pareri e desideri, così da tenerne conto nella definizione dei provvedimenti da adottare per la collocazione.