Aumentare l’assegno quando l’ex guadagna di più
La condizione necessaria perché un coniuge si veda riconosciuto il diritto all’assegno di mantenimento in sede di divorzio è il fatto che questi non abbia a disposizione i mezzi, né abbia la possibilità di procurarseli, per poter conservare il tenore di vita goduto (o quello potenziale di cui avrebbe potuto godere) durante il matrimonio. Se le condizioni economiche dell’ex coniuge chiamato a corrispondere l’assegno dovessero sensibilmente cambiare anche dopo il divorzio il beneficiario potrà, in linea di massima, ricorrere in Tribunale perché vi sia una revisione della somma precedentemente determinata.
Questo vale, ad esempio, nel caso in cui il marito – dipendente in azienda – ottenesse un miglioramento della propria condizione economica per effetto di una promozione. Si tratterebbe di un avanzamento naturale e prevedibile di un’attività lavorativa iniziata durante il matrimonio, ragione per cui l’ex potrebbe ottenere un aumento dell’assegno divorzile. Diverso invece sarebbe il caso in cui il miglioramento economico del marito dipendesse da altri fattori, come una vincita alla lotteria, un’eredità che lo rendesse unico proprietario di un grosso patrimonio o ancora un nuovo , e diverso, lavoro iniziato dopo la fine dell’unione.
La modifica non è automatica
Alla notizia del miglioramento delle condizioni dell’ex, la moglie, ingolosita dall’idea di poter ottenere un assegno di mantenimento più alto, potrebbe avanzare una richiesta di revisione degli accordi di divorzio. Tuttavia, il semplice fatto che il marito sia diventato molto più abbiente della moglie non rappresenta un presupposto per l’aumento automatico dell’assegno.
In linea generale, il divario delle condizioni economiche tra i due coniugi non costituisce la condizione sufficiente per ottenere l’assegno di mantenimento o modificarlo può, però, essere il presupposto per rivedere dinanzi al Giudice quanto stabilito in sede di divorzio e parametrarlo alla situazione attuale se ne ricorrono le condizioni.