Non paga l’assegno di divorzio, quali possibili conseguenze penali
Licenziamento, spese impreviste, problemi di salute. Le ragioni che possono causare il mancato pagamento di un assegno divorzile possono essere tante e di diversa natura.
Può accadere, ad esempio, che l’ex coniuge – impiegato in cassa integrazione – si ritrovi in breve tempo ad affrontare serie difficoltà economiche. L’affitto, la rata dell’automobile e l’assegno di mantenimento gravano significativamente sulla sua busta paga. Impossibilitato a far fronte a tutte le spese, decide quindi autonomamente di sospendere per qualche mese il pagamento dell’assegno di divorzio. Si tratta di una decisione drastica che può far andare incontro a seri provvedimenti.
In linea generale il mancato pagamento – anche parziale – dell’assegno di divorzio è un comportamento che può configurare un reato nel caso in cui vengano fatti mancare i mezzi di sussistenza al coniuge o ai figli. La pena prevede la reclusione fino a un anno o la multa da 103 a 1.032 euro.
Quando il mancato pagamento non è reato
Sull’argomento si è pronunciata la Corte di Cassazione che ha ammesso delle eccezioni. Se cioè il coniuge chiamato a pagare l’assegno si trova effettivamente in difficoltà economiche e il mancato versamento non lascia i beneficiari senza totale sostentamento, in linea di massima non vengono applicate le misure normalmente previste. Deve, quindi, realizzarsi una condizione essenziale: il mancato pagamento dell’assegno non deve far venir meno i mezzi di sopravvivenza all’ ex coniuge ed ai figli.
Ogni caso è a sé e dovrà essere analizzato singolarmente: si potrà valutare se i pagamenti sono omessi per un periodo limitato di tempo, o se subiscono solo lievi ritardi o riduzioni parziali. Dall’altra parte si dovrà valutare la situazione della famiglia nel suo complesso. Se coniuge e figli beneficiari dell’assegno, per esempio, hanno altri redditi, non ci sarebbero gli estremi penali per procedere contro il mancato versamento.
Non è scontato, quindi, che il coniuge che non ha versato l’assegno di mantenimento debba subire conseguenze drastiche. Viene ammessa la possibilità che si verifichino situazioni indipendenti dalla volontà dell’obbligato tali da metterlo nella condizione di non riuscire ad affrontare la spesa.
In caso di un improvviso peggioramento delle proprie condizioni economiche, però, è bene richiedere tempestivamente al Tribunale la revisione dell’assegno. Sarà opportuno attivarsi quanto prima per chiedere una modifica dell’assegno di mantenimento. Questa dovrebbe essere la strategia migliore da seguire e da mettere in atto con la massima rapidità. Teniamo presente, però, che gli arretrati non corrisposti dovranno essere comunque saldati.