Accesso alla giustizia e assistenza legale
Studio Legale Marzorati | Avvocato Milano
In caso di violazione dei diritti ci si rivolge alla magistratura che ha il compito di far rispettare la legge, punire i responsabili di reato, giudicare chi ha ragione o torto.
In questo capitolo sono fornite le informazioni di base per intraprendere azioni legali per le quali quasi sempre è necessaria l’assistenza di un avvocato.
Che cosa occorre fare quando si è vittima di un reato?
Si presenta la denuncia o la querela alla Polizia, ai Carabinieri o direttamente al Giudice competente (Pretura, Tribunale).
Che cosa è la querela?
È la richiesta da parte della vittima che il responsabile di un reato sia processato e punito.
La querela è indispensabile per procedere nei confronti dei responsabili di alcuni reati, quali ad esempio la violenza sessuale, le percosse, le minacce, le ingiurie ecc.
Quanto tempo c’è per proporre la querela?
Il termine normale per proporre la querela è entro 3 mesi dal giorno in cui si è giunti a conoscenza del reato. Per il reato di violenza sessuale il termine previsto è quello di 6 mesi.
È possibile ritirare la querela?
È possibile ritirarla fino al momento della pronuncia della sentenza. Il ritiro (remissione) ha valore solo se viene accertato dal querelato.
In alcuni casi, come nella violenza sessuale, la querela proposta non può essere ritirata.
Quando si estingue il diritto di querela?
Con il decorso del termine di 3 mesi o di 6 mesi per i reati di violenza sessuale.
Si estingue, altresì, per esplicita rinuncia e per remissione della querela.
Si estingue, anche, con la morte della persona offesa.
Se la querela è stata già proposta la morte della persona offesa non cancella il reato.
In quale responsabilità incorre chi formula un’accusa sapendo che è falsa?
Nel reato di calunnia, punito con la reclusione da 2 a 6 anni; la pena è aggravata per i fatti più gravi.
Quando si ha bisogno di un avvocato?
In linea generale si deve essere rappresentati e difesi da un avvocato in ogni processo civile, amministrativo e penale.
È necessaria l’assistenza legale per preparare e presentare una denuncia o una querela?
La persona può preparare e presentare la denuncia e la querela da sola: l’assistenza legale è facoltativa.
È, invece, indispensabile se la persona si costituisce parte civile in un processo penale.
Quando ci si costituisce parte civile?
Quando la vittima del reato ha intenzione di chiedere nel processo penale il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, nel processo penale, cioè senza attendere che la condanna diventi definitiva per cominciare, in un secondo momento, una azione civile per ottenere il risarcimento.
Gli enti e le associazioni che tutelano gli interessi lesi dal reato possono costituirsi parte civile?
Essi possono esercitare in ogni stato e grado del procedimento i diritti e le facoltà attribuiti alla persona offesa dal reato.
Con il consenso della persona offesa, tali enti ed associazioni, possono intervenire depositando un atto di intervento nel procedimento penale.
In definitiva gli enti e le associazioni possono costituirsi come «parti» nel procedimento penale.
In quali casi si può fare a meno dell’avvocato?
L’assistenza legale è facoltativa in alcuni procedimenti civili ed in particolare, nel campo dei rapporti familiari, per la separazione consensuale, per i procedimenti dinanzi al Tribunale per i Minorenni o dinanzi al Giudice Tutelare.
Quanto costa l’assistenza legale?
Il costo è variabile e dipende, tra l’altro, dalla difficoltà e della durata del procedimento giudiziario. Il compenso dell’avvocato è stabilito in base ad una «Tariffa nazionale forense».
Per ogni procedimento vi sono, poi, le spese di cancelleria, di bollo e di registro, di notifica ecc…
A chi spetta pagare le spese legali?
Le spese gravano sull’interessato, tuttavia, a conclusione del giudizio, il giudice può condannare chi ha torto a rimborsare totalmente o parzialmente le spese del giudizio alla parte che ha vinto la causa.
Quando e come è possibile avere assistenza legale gratuita?
Possono chiedere il gratuito patrocinio le persone incapaci di sostenere economicamente le spese di una causa.
La domanda si presenta alla Commissione per il gratuito patrocinio presso l’organo giudiziario competente (ad esempio alla Commissione presso il Tribunale civile per le cause di sua competenza).
È possibile ottenere il patrocinio a spese dello Stato per chi non supera un certo reddito anche in materia di lavoro o nel campo penale: possono chiederlo sia l’imputato sia la vittima che vuole costituirsi parte civile.
Che cosa si deve fare quando si ritiene si essere vittima di decisioni giudiziarie ingiuste?
Ci si deve rivolgere ad un avvocato per ricorrere in appello. Contro la sentenza di appello si può fare ricorso alla Corte di cassazione.
Le impugnazioni devono essere presentate entro un termine previsto dalla legge.
L’avvocato è responsabile se pregiudica gli interessi del cliente?
Come ogni professionista, è responsabile civilmente per i danni che la sua opera abbia arrecato al cliente. Quando il compito da svolgere è di particolare difficoltà, la responsabilità è limitata ai casi di dolo e colpa grave.
Inoltre l’avvocato è penalmente responsabile per il patrocinio infedele, per millantato credito e per assistenza prestata a parti contrapposte nello stesso procedimento.
I magistrati rispondono dei loro comportamenti, atti e provvedimenti?
Sono responsabili se, nell’amministrare la giustizia hanno provocato danni agendo con dolo o colpa grave, ovvero nell’ipotesi di denegata giustizia: questa ipotesi si ha quando i magistrati rifiutano, omettono, ritardano di compiere un atto dovuto.
In questi casi si può citare in giudizio il magistrato?
Il danneggiato deve chiedere il risarcimento allo Stato. L’azione può essere iniziata immediatamente nell’ipotesi di denegata giustizia, altrimenti occorre attendere la conclusione del giudizio e si può agire soltanto se il danno non è stato risarcito nell’ambito del giudizio stesso.
Il danneggiato, però, può citare in giudizio direttamente il magistrato qualora questi abbia commesso un reato nell’esercizio delle sue funzioni.
Quanto tempo dura un procedimento giudiziario?
La durata è variabile e dipende, nel caso concreto, della complessità, dalle esigenze istruttorie, dalla condotta delle parti, dai gradi di giudizio che si percorrono e, soprattutto, dal carico di lavoro dell’ufficio procedente e da altri fattori interni all’apparato giudiziario.
Vi è qualche tutela contro l’eccessiva durata dei procedimenti?
Non è previsto alcun rimedio nell’ambito nazionale, ma vi è uno strumento internazionale di tutela: si può ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo (con sede a Strasburgo), citando in giudizio il governo italiano quale responsabile. La Corte può condannare il governo italiano alla riparazione o al risarcimento dei danni. Si può ricorrere alla Corte di Strasburgo quando non è stato possibile ottenere giustizia dai giudici nazionali.
È necessaria l’assistenza legale?
È facoltativa, tuttavia è concesso il patrocinio gratuito a chi non è in grado di difendersi da solo e non ha i mezzi per pagarsi un avvocato.
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