Separazione legale: separazione consensuale e separazione giudiziale
Avvocato Separazione | Studio Legale Marzorati
La separazione legale (separazione consensuale e separazione giudiziale) coinvolge gli interessi dei coniugi (moglie e marito) e soprattutto il futuro dei figli; per questo è bene affrontare questa scelta con piena consapevolezza. Particolare attenzione deve esservi dedicata anche perché con la separazione è possibile avanzare nello stesso atto la richiesta divorzio che verrà valutata dallo stesso Giudice con un netto risparmio di tempo per le parti.
Il capitolo spiega le linee essenziali della separazione consensuale e separazione giudiziale e le varie implicazioni di carattere personale, economico e patrimoniale.
Che cosa è la separazione legale
È il provvedimento con cui il Giudice autorizza i coniugi a vivere separati e stabilisce le condizioni per l’affidamento dei figli minori, l’assegnazione della casa familiare e l’eventuale pagamento di un assegno di mantenimento da parte di un coniuge in favore dell’altro e dei figli.
Quanti tipi di separazione legale esistono
La separazione consensuale (ordinaria o a seguito di negoziazione assistita), quella giudiziale e il procedimento dinanzi all’Ufficiale di Stato civile.
Quale differenza c’è fra separazione consensuale e separazione giudiziale
Nella separazione consensuale i coniugi sono d’accordo su come regolare i loro rapporti e chiedono che il Tribunale prenda atto della loro volontà; nella giudiziale, invece, questo accordo non c’è ed è il Tribunale che decide, dopo gli opportuni accertamenti, le condizioni della separazione.
Per il procedimento di negoziazione assistita o dinanzi all’Ufficiale di Stato civile clicca qui.
Separazione e divorzio dallo stesso Giudice con un unico atto con Avvocato divorzista
Separazione e divorzio veloci: in Tribunale la separazione e il divorzio si possono chiedere insieme, con un unico atto, con l’assistenza di un avvocato, preferibilmente un avvocato divorzista
Non c’è più bisogno di fare prima un ricorso per chiedere la separazione, e poi un secondo ricorso separato per domandare il divorzio: ora si possono chiedere insieme. Per avere direttamente il divorzio immediatobasterà fare una domanda cumulativa.
La separazione non viene abolita, ci sarà sempre: non si tratta quindi di un “divorzio senza separazione”, ma ora i tempi per ottenere prima la separazione e poi il divorzio breve si sono velocizzati.
Infatti, entro 90 giorni viene fissata l’udienza di separazione dove i coniugi devono comparire personalmente davanti al Giudice. I 90 giorni partono dal deposito del ricorso in Tribunale da parte dell’avvocato. Per, poi, ottenere il divorzio bisognerà aspettare altri 6 mesi, in caso di separazione consensuale, oppure 12 mesi in caso di separazione giudiziale (quando si è fatto causa). Il divorzio insieme alla separazione, lo si può chiedere con la richiesta cumulativa in un unico ricorso.
Per chiedere il divorzio contestualmente alla domanda di separazione è necessario che l’avvocato inserisca subito in un unico atto tutte le domande relative alla separazione personale ed al successivo divorzio, il quale potrà essere pronunciato dallo stesso Giudice.
Il divorzio potrà essere ottenuto anche durante la causa di separazione ed, anzi, trattato insieme alla separazione nello stesso procedimento e dallo stesso Giudice.
Per ottenere il divorzio sarà sufficiente che:
1) ci sia stata la separazione: basta anche semplicemente la sentenza “parziale” di separazione che viene emessa già dopo la prima udienza, senza dover attendere la conclusione della causa
2) siano trascorsi 6 o 12 mesi a seconda che la separazione sia stata pronunciata a seguito di un giudizio consensuale o giudiziale. Durante questo periodo ovviamente i coniugi non si devono essere riconciliati.
La causa di separazione o divorzio giudiziale si introduce sempre con un ricorso ma si arriva dal Giudice alla prima udienza già con tutto in modo che sia più facile (e veloce) decidere. Quindi l’avvocato dovrà subito inserire negli atti, in maniera dettagliata e completa, tutti i fatti più rilevanti e, soprattutto, tutti i mezzi di prova(documenti, ricevute, foto, testimoni ecc.).
Una sola udienza entro 90 giorni con già tutte le prove e i documenti
Entro 3 giorni dal deposito in Tribunale del ricorso da parte dell’avvocato, viene fissata – con decreto – la prima udienza in cui i coniugi devono essere presenti personalmente. L’udienza è fissata in tempi brevi, ossia entro 90 giorni dal deposito del ricorso.
Dopo la notifica da parte del ricorrente del ricorso e del decreto di fissazione di udienza al coniuge convenuto, le parti avranno la possibilità – prima dell’udienza – di depositare ulteriori atti per precisare le loro richieste e le istanze istruttorie (prove). Quindi prima della prima udienza le parti potranno depositare ulteriori documenti e prove, così da dare al Giudice istruttore un quadro completo.
All’udienza il Giudice:
1) prenderà i provvedimenti provvisori ed urgenti (affidamento dei figli, collocazione dei figli minori, assegnazione della casa coniugale, tempi e modalità di permanenza dei figli presso l’altro genitore non collocatario, assegno mensile per i figli, eventuale assegno di mantenimento del coniuge ecc.). I provvedimenti provvisori ed urgenti sono esecutivi durante lo svolgimento della causa e sono sempre modificabili, revocabili o appellabili;
2) deciderà sulle istanze istruttorie: quindi valuta le prove, e valuterà, ad esempio se sentire, o meno, dei testimoni, se far fare ad uno psicologo di sua fiducia (Consulente Tecnico d’Ufficio c.d. CTU) una consulenza per comprendere quale sia il genitore più idoneo a stare con i figli o potrà decidere di nominare un Consulente per esaminare i redditi/guadagni dei coniugi o che si presume non siano stati dichiarati, potrà decidere se far fare una indagine fiscale alla Polizia tributaria (Guardia di Finanza) ecc..
Nella separazione e divorzio giudiziale i figli – per i provvedimenti che li riguardano – vengono sempre ascoltati dal Giudice istruttore quando hanno compiuto 12 anni ma anche di età inferiore quando hanno capacità di discernimento. Il Giudice istruttore li ascolta direttamente (c.d. ascolto diretto), generalmente alla prima udienza, e può farsi assistere da un professionista terzo (psicologo, neuropsichiatra infantile, ecc.) ossia da un esperto o ausiliario (c.d. ascolto assistito).
È possibile nella separazione consensuale inserire altre clausole, oltre a quelle riguardanti l’affidamento dei figli, della casa e il mantenimento
Sì, è possibile regolamentare con l’accordo ogni altro aspetto della separazione, tra cui anche la divisione dei beni comuni e il trasferimento della loro proprietà.
Come si svolge il procedimento di separazione consensuale
Dopo aver raggiunto l’accordo sui loro futuri rapporti, i coniugi presentano un ricorso al Tribunale e i certificati richiesti.
Verrà fissata una udienza alla quale potranno anche non partecipare (trattazione scritta) se manderanno dichiarazione scritta nella quale confermano la loro volontà di non conciliarsi. Il Tribunale verificata la legittimità delle condizioni emetterà sentenza. Il procedimento di separazione consensuale dura pochi mesi.
Nella separazione consensuale è necessaria l’assistenza legale
Non è obbligatoria ma è consigliabile, soprattutto per tutelare gli interessi del coniuge più debole.
In quali casi si può chiedere la separazione giudiziale
Quando la convivenza è divenuta intollerabile ed è dannosa alla educazione dei figli.
Ciascun coniuge può anche chiedere che la separazione sia addebitata all’altro per violazione dei doveri che derivano dal matrimonio, cioè fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia e coabitazione.
Che cosa comporta la dichiarazione di addebito
Il coniuge a cui viene addebitata la separazione perde il diritto al mantenimento (ma non quello agli alimenti), i diritti sull’eredità del coniuge e quelli sulla sua pensione di riversibilità nel caso in cui non sia beneficiario di un assegno alimentare.
Quale è la differenza tra assegno di mantenimento e assegno alimentare
Il mantenimento deve essere adeguato alle condizioni economiche dei coniugi, alla durata del matrimonio ed vita precedente alla separazione; gli alimenti vengono versati solo se il coniuge si trova in stato di bisogno e non possono eccedere lo stretto indispensabile.
È lecito abbandonare la casa familiare, senza aver fatto la separazione legale
No, perché fra gli obblighi del matrimonio c’è quello della coabitazione. Nella realtà, comunque, molte separazioni cominciano senza essere regolarizzate e la separazione legale avviene in seguito.
Come si svolge il procedimento di separazione giudiziale
Il coniuge che prende l’iniziativa deve rivolgersi a un avvocato, che presenta il ricorso di separazione. Esiste la possibilità di inserire nel medesimo atto la richiesta di divorzio da trattare nella stessa causa. Il Giudice dovrà aspettare che decorrano i tempi previsti dalla legge (6 mesi in caso di separazione consensuale e 12 mesi in caso di separazione giudiziale) e poi potrà pronunciare anche il divorzio.
Lo svolgimento del processo è il medesimo sia se la domanda di separazione è presentata da sola che contestuale a quella di divorzio.
Il Tribunale emette un decreto nel quale ordina la comunicazione del ricorso all’altro e fissa un termine per la sua costituzione oltre che ulteriori termini per la definizione delle rispettive domande ed il deposito di un “piano genitoriale” che dettagli l’organizzazione della vita degli eventuali figli.
Nel decreto vi è indicata anche la data di udienza, generalmente svolta dal Giudice istuttore. Il Giudice tenta una conciliazione dei coniugi e pronuncia i provvedimenti provvisori, destinati a durare fino alla sentenza.
La causa, a questo punto, procede per le assunzioni delle prove e tutti gli accertamenti necessari e riferisce al Tribunale che emetterà la sentenza di separazione. Il procedimento può durare alcuni anni.
È possibile nella separazione giudiziale chiedere anche la divisione dei beni comuni
Si è possibile anche perché la comunione si scioglie nel momento in cui il Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati ed emette sentenza sullo status.
Una volta iniziata la separazione giudiziale, è possibile trasformarla in consensuale
Sì, è sempre possibile.
Con quali criteri si stabilisce l’affidamento dei figli all’uno o all’altro genitore
Tenendo esclusivamente conto dell’interesse morale e materiale dei figli il giudice valuta prioritariamente la possibilità di affidarli ad entrambi i genitori nel rispetto del principio di bigenitorialità, facendo si che ciascuno mantenga un rapporto equilibrato con ciascuno dei genitori.
In caso di disaccordo fra i genitori decide il Giudice, il quale può nominare un consulente esperto e tenere conto della volontà del minore che rediga apposita perizia (CTU). I genitori durante la separazione giudiziale hanno l’obbligo di depositare il piano genitoriale che dettagli tutte le attività che fa il figlio, tra cui gli impegni scolastici, extrascolastici, l’organizzazione del pomeriggio, l’organizzazione delle vacanze e delle visite con ciascun genitore. In questo modo il Giudice prima di decidere avrà la possibilità di conoscere effettivamente l’impegno che ciascun genitore garantisce all’accudimento dei figli per poter stabilire nuove regole nel loro interesse.
Il Giudice può anche nominare un Curatore Speciale che tuteli i diritti del minore in casi di speciali difficoltà o conflittualità.
Come vengono regolati i rapporti fra i figli e il genitore che non ha l’affidamento
Nell’atto di separazione, solo nel caso in cui il Giudice ritenga che l’affidamento ad entrambi i genitori sia contrario all’interesse del minore, si definiscono gli incontri e le vacanze con l’altro genitore ma il genitore perde l’esercizio della responsabilità genitoriale, salvo diverso provvedimento del Giudice.
Quale è il ruolo del genitore a cui è stato affidato il figlio
Il genitore affidatario esercita da solo la responsabilità genitoriale salvo per quanto concerne le decisioni di maggiore interesse per i figli e se, su accordo o su ordine del Giudice, sia disposto l’esercizio da parte di entrambi i genitori.
Che cosa deve fare chi esercita la responsabilità genitoriale sul figlio
Deve prendere le decisioni relative alla vita, all’educazione, alla salute e agli studi del figlio.
Nel caso residuale di esercizio esclusivo di un genitore, l’altro ha però il diritto e dovere di vigilare, ed eventualmente ricorrere al Giudice se ritiene che sia stato violato l’interesse del minore.
A chi, e con quale criterio, viene assegnata la casa familiare
La casa familiare viene assegnata di preferenza al genitore presso il quale vengono collocati prevalentemente i figli, anche se è di proprietà comune o dell’altro coniuge o di terzi.
Se la casa è in affitto, il contratto viene trasferito a nome del coniuge che vi rimane ad abitare.
Se non ci sono figli, la casa resta al coniuge che ne è proprietario o titolare del contratto di locazione, anche se è facoltà del giudice valutare l’eventuale assegnazione ad uno dei coniugi nell’ambito della regolamentazione dei rapporti patrimoniali; se la casa è dei due coniugi, essi stessi o il Giudice decidono a chi assegnarla, salvo dividerla se è possibile, oppure venderla su accordo delle parti.
In quali casi viene stabilito un assegno di mantenimento in favore di uno dei coniugi
Quando uno dei due coniugi non ha mezzi sufficienti per attendere alle proprie esigenze o non può soddisfarle per motivi a lui non imputabili e se prova una forte disparità rispetto al la convivenza matrimoniale.
Con quale criterio si stabilisce l’importo dell’assegno di mantenimento
In base alla situazione patrimoniale e reddituale dei coniugi e al reddito del coniuge eventualmente tenuto a versarlo, valutando contributo del coniuge richiedente all’unione matrimoniale e durata del matrimonio.
Che cosa prevede la legge per il mantenimento dei figli
Entrambi i genitori devono contribuire al mantenimento, educazione e istruzione dei figli.
In caso di necessità il giudice stabilisce la corresponsione di un assegno, al fine di realizzare il principio di proporzionalità, determinato in base ai rispettivi redditi, alle esigenze dei figli, al tenore di vita precedentemente goduto ed alla valenza economica dei compiti assunti da ciascun genitore.
Si può prevedere, oltre all’assegno mensile, un contributo alle spese di istruzione, mediche e straordinarie.
Se il Giudice lo ritiene può ordinare indagini patrimoniali anche d’ufficio su uno o entrambi i genitori, anche con deposito documentale o rogatorie internazionali ed intervento della polizia tributaria.
Che cosa va tenuto presente quando si determina l’assegno di mantenimento
Bisogna prevedere l’adeguamento automatico dell’assegno al costo della vita secondo gli indici ISTAT, e tenere presente che l’assegno per il coniuge è gravato da imposta IRPEF, mentre quello per i figli non deve essere dichiarato nella denuncia dei redditi.
Sono previste garanzie per l’adempimento dei pagamenti
Sì, con la sentenza di separazione giudiziale o con la consensuale omologata si può iscrivere un’ipoteca giudiziale sui beni immobili del coniuge che deve provvedere al pagamento dell’assegno di mantenimento, in maniera che se egli non provvederà, il coniuge creditore potrà rivalersi sui suoi beni, anche se questi sono stati venduti.
Si può anche trascrivere sui registri immobiliari l’assegnazione della casa familiare se è di proprietà dell’altro coniuge. A seguito di ciò l’eventuale compratore dovrà rispettare la destinazione dell’immobile.
Quanto costa iscrivere un’ipoteca giudiziale o trascrivere l’assegnazione della casa
Il trasferimento di beni immobili fatto in adempimento di una sentenza è esente da imposta di registro e da ogni altr tributo (Corte Costituzionale 10 maggio 1999, n.154, la quale ha pronunciato l’illegittimità parziale dell’art.19 della legge 6 marzo 1987, n.74. Vedere al proposito la Circolare del Ministero delle Finanze n. 49/E del 16/3/2000) .
L’assegno per i figli fino a quando deve essere versato
Anche dopo che il figlio è divenuto maggiorenne, fino a quando non ha raggiunto l’indipendenza economica, a condizione che stia studiando o ricerchi attivamente un lavoro.
In caso di mancato pagamento dell’assegno di mantenimento, che cosa si può fare
Si può procedere con azioni esecutive al recupero del credito, pignorando immobili, mobili, depositi bancari, stipendio o pensione.
Inoltre il Giudice può imporre il pagamento dell’assegno a carico del datore di lavoro del coniuge obbligato e disporre il sequestro dei suoi beni.
Se vi sono figli minori, il Giudice tutelare può ritirare il passaporto del genitore inadempiente.
Se il mancato pagamento dell’assegno compromette il sostentamento del coniuge o dei figli, ricorre il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Se un genitore trattiene i figli minori in contrasto con la decisione del Giudice, che cosa si può fare
Ci si può rivolgere al Giudice tutelare chiedendo l’attuazione del provvedimento di separazione. Il fatto può anche costituire reato punibile con la reclusione fino a 3 anni o con una multa.
È possibile cambiare le condizioni della separazione, una volta stabilite
Sì è possibile: per quanto riguarda l’affidamento dei figli minori, ciascuno dei coniugi può rivolgersi al Tribunale per chiedere la modifica delle condizioni nel loro interesse.
Per quanto riguarda le altre questioni, la richiesta è ammessa solo se sono sopravvenuti giustificati motivi.
Se dopo la separazione i coniugi si riconciliano, che cosa avviene
Se i coniugi ritornano a vivere insieme per un periodo significativo, oppure fanno una dichiarazione di riconciliazione che viene allegata agli atti della separazione, quest’ultima decade automaticamente.
Per quanto riguarda il regime di comunione dei beni cessato al memento della separazione, se i coniugi vogliono ripristinarlo devono fare un’apposita dichiarazione mediante atto notarile.
Chi è separato legalmente può risposarsi
No, deve prima divorziare (vedere l’articolo DIVORZIO).
In quale responsabilità incorre il coniuge che si appropria dei mobili e arredi contenuti nella casa assegnata all’altro coniuge nel giudizio di separazione?
Il comportamento costituisce reato di appropriazione indebita perseguibile a querela di parte soltanto se i coniugi sono già separati legalmente con verbale di separazione consensuale omologato o sentenza passata in giudicato.
Vedere anche SEPARAZIONE GIUDIZIALE e Legge 8 febbraio 2006, n. 54, di Riforma Diritto di Famiglia.
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