I maltrattamenti ed il mobbing familiare possono essere causa l’addebito della separazione
Avvocato Separazione | Studio Legale Marzorati
Se i maltrattamenti oppure il mobbing familiare commessi da uno dei due coniugi (moglie o marito) sono causa della crisi matrimoniale nel giudizio di separazione è possibile far pronunciare l’addebito nei confronti del marito.
Il concetto di mobbing viene applicato solitamente nell’ambito di questioni lavorative ma ultimamente ha trovato riconoscimento anche nel contesto familiare per illustrare una condizione di maltrattamenti fisici o psicologici ai danni del coniuge o dei figli che dura nel tempo.
Quando si è vittima di queste gravi vessazioni in prima istanza si deve subito agire per proteggere la propria salute rivolgendosi all’Autorità di pubblica sicurezza. In un secondo momento ci si deve affidare ad un soggetto esperto con il quale concordare lo strumento giudiziario più adeguato al caso di specie: tendenzialmente si agisce in Tribunale per chiedere un’immediata misura di protezione quale l’allontanamento dalla casa familiare. Il nostro Studio può fornire una consulenza multidisciplinare per affrontare al meglio tali momenti delicati e, talvolta, pericolosi per il nucleo familiare, per questo mettiamo a disposizione del Cliente, oltre alla nostra esperienza in campo legale utile ai fini delle azioni giudiziarie, la professionalità di psicologi e psicoterapeuti, anche infantili, e di mediatori familiari che possano tentare percorsi di recupero con le parti coinvolte.
Quando il mobbing diventa un motivo di addebito
Per quanto riguarda il giudizio di separazione l’atteggiamento oppressivo all’interno della coppia, anche se non sfocia in vere e proprie violenze, può essere causa di addebito della separazione laddove si riesca a provare che tale comportamento del coniuge risulti essere la causa che rende intollerabile la convivenza.
Apprezzamenti offensivi ai danni del coniuge, in pubblico o in presenza di conoscenti, provocazioni continue e sistematiche per indurre l’altro a lasciare la casa coniugale, ingiurie perpetrate anche alla presenza di terzi sono tutti esempi di casistiche che sono state valutate dai Giudici quali mobbing familiare ed hanno dato corso alla pronuncia di addebito.
Sostanzialmente i Tribunali tendono a considerare rilevati tutte quelle situazioni patologiche dove la vittima si trova in posizione di costante inferiorità rispetto all’altro coniuge che mette in atto azioni persecutorie, vessatorie e intimidatorie per creare una condizione di vita sfavorevole.
In taluni casi questi fatti possono influire sulla sentenza di separazione dei coniugi anche se la vittima accertata sia un figlio.
Il mobbing, quindi, può sicuramente essere un motivo di separazione a patto che gli episodi di vessazione non siano solo una conseguenza di una crisi coniugale già in atto.
Le violenze fisiche sono un motivo di addebito
Parzialmente diverso è il discorso in tema di violenze fisiche.
Il maltrattamento, in questo caso, può essere causa di addebito della separazione, anche se episodico e non continuativo, ed esonera il Giudice dal comparare il comportamento del coniuge vittima della violenza.
Durante una causa di separazione ed in particolare davanti ad una domanda di addebito, infatti, il Giudice deve esaminare le prove valutando i comportamenti di entrambi i coniugi per capire se una determinata azione sia stata “provocata” da una violazione dei doveri matrimoniali da parte dell’altro.
Davanti ad un maltrattamento fisico, invece, si ritiene che tale comparazione si possa escludere in quanto l’aggressione della persona e dei suoi diritti fondamentali, quali l’incolumità e l’integrità psicofisica, oltrepassa la soglia minima di solidarietà e rispetto dovute alla moglie o al marito e non può trovare alcuna giustificazione in ipotetiche ritorsioni o reazioni a comportamenti messi in atto dal partner stesso. In pratica, in Tribunale, il coniuge che commette le violenze non potrà discolparsi dicendo di aver agito per reagire alle provocazioni dell’altro o, per esempio, ad un suo tradimento.
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