Non ti sopporto più! Quando la convivenza coniugale diventa intollerabile
Durante la convivenza coniugale, periodi felici si alternano più o meno fisiologicamente a fasi più critiche, in cui i due coniugi si allontanano e i loro rapporti si raffreddano. Si tratta di cicli inevitabili, che tutte le coppie, prima o poi, sono destinate ad affrontare. Ma quando il periodo di crisi sembra non giungere a una fine, è probabile che le cause siano da individuarsi altrove, in elementi ben più profondi e radicati.
L’intollerabilità della convivenza
Può accadere che per motivi di lavoro la moglie sia obbligata a trascorrere lunghi e frequenti periodi fuori casa. Il marito, dopo anni trascorsi in questa condizione, stanco di aver perso la dimensione più quotidiana del rapporto, potrebbe decidere di mettere fine all’unione. Benché sentimentalmente difficile, il peso di un matrimonio che non lo rende più felice lo porta a scegliere la via della separazione.
La moglie, convinta che questo non rappresenti un motivo sufficiente per mettere fine al loro matrimonio, ne rimane sconvolta, delusa e anche negativamente sorpresa. Per questo cerca di opporsi, sostenendo che la lontananza da casa, cui è stata costretta, non sia una libera scelta, ma una necessità dettata dalla sua attività professionale.
Decidere di separarsi per intollerabilità della convivenza è una delle prime cause che portano alla separazione oltre ad essere un diritto legittimo di ogni coniuge.
Chiunque può chiedere, e ottenere, la separazione personale nel momento in cui viene meno quella comunione spirituale e materiale su cui il matrimonio è fondato. In altre parole, ciascuno dei due coniugi può chiedere la separazione se la convivenza coniugale è divenuta del tutto insostenibile o se è ravvisabile un grave pregiudizio all’educazione dei figli.
L’intollerabilità della convivenza può essere avvertita anche da uno solo dei coniugi e non dipendere necessariamente da comportamenti che violano i doveri matrimoniali (come l’infedeltà), ma semplicemente ricondursi a fatti che materialmente o moralmente rendano la convivenza impossibile da continuare, come la classica incompatibilità tra caratteri fino ad arrivare a questioni più delicate come maltrattamenti o la decisione unilaterale d’interrompere una gravidanza.